24 Settembre 2024

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Gas R290 e R600a, perché fare formazione

Gas R290 e R600a, perché fare formazione

I gas R290 e R600a sono gas naturali: nel tempo, se non ci saranno novità significative, potrebbero diventare i gas più usati negli impianti di refrigerazione e nelle pompe di calore, perché sono quasi neutrali dal punto di vista dell’impatto sull’ambiente. La normativa UE vigente di fatto li favorisce, se teniamo conto del fatto che nel prossimo futuro verrà esteso il divieto di immissione in commercio di alcune apparecchiature di refrigerazione e condizionamento che contengono refrigeranti con GWP superiore a 150 e 750.

A fronte di questo grande vantaggio, R290 e R600a presentano però degli elementi di rischio, perché sono altamente infiammabili. Diventa quindi fondamentale, per coloro che lavorano con  questi gas e la sicurezza dei loro clienti, formarsi adeguatamente. L’obiettivo è quello di lavorare sugli impianti che contengono R290 e R600a in modo consapevole e sicuro.

Formarsi è fondamentale per lavorare sugli impianti che contengono gas naturali in modo consapevole e sicuro

Caratteristiche dei gas R290 e R600a

Il gas R290, conosciuto comunemente come propano, è oggi molto utilizzato nelle pompe di calore di ultima generazione e anche come refrigerante all’interno di impianti industriali e domestici. Si tratta di un gas naturale ad alta efficienza energetica, composto da carbonio e idrogeno. Come abbiamo sottolineato ha un basso impatti ambientale. Il suo GWP (dall’inglese Global Warming Potential), pari a 3, è poco al di sopra di un altro gas naturale, l’anidride carbonica, più difficile però da usare. Al basso GWP si aggiunge anche un ODP (Ozone Depleting Point) uguale a zero, altro elemento importante quando si valuta l’impatto di un gas sul clima e si opta per la scelta di un refrigerante piuttosto che di un altro.

Il gas R600a è una forma isomerica del butano, chiamato anche isobutano. Stiamo sempre parlando di un idrocarburo. Viene usato principalmente nella refrigerazione domestica di frigoriferi e freezer. Si tratta di un gas ecologico che a bassi consumi energetici affianca buone prestazioni e vanta anch’esso GWP pari a 3 e ODP pari a 0.

Per riassumere, i gas R290 e R600a contribuiscono in modo estremamente ridotto all’effetto serra e non danneggiano lo strato di ozono.

Cosa rappresentano GWP e ODP

Ricordiamo velocemente cosa sono GWP e ODP e come si valutano. Il GWP è il potenziale di riscaldamento globale ed esprime con un valore numerico il contributo all’effetto serra di un gas, in relazione all’effetto dell’anidride carbonica, il cui potenziale di riferimento è pari a 1. Il GWP viene calcolato sulla base di uno specifico intervallo di tempo, che può essere di solito 500, 100 o 20 anni.

L’ODP, invece, è il valore relativo di degrado della fascia di ozono che un gas o più in generale un composto chimico può causare. Lo standard di riferimento è il triclorofluorometano (R-11), a cui è attribuito un valore di ODP pari a 1,0. In particolare, il valore del potenziale di eliminazione dell’ozono associato ad una sostanza è pari al rapporto tra la perdita di ozono per la sostanza in esame e la perdita di ozono prodotta da una uguale massa di triclorofluorometano.

Cosa dice l’Europa

L’Unione Europea si è già espressa in favore dei gas naturali meno inquinanti e i suoi organi stanno lavorando per favorirne l’uso e al contempo disincentivare quello dei gas artificiali. Il recente Regolamento Europeo 2024/573 sui gas fluorurati ad effetto serra, nato in sostituzione del Reg. UE 517/2014 ed entrato in vigore l’11 marzo 2024, prevede che i gas naturali alternativi R290 ed R600a vengano inclusi nell’obbligo di certificazione Fgas. Il legislatore, quindi, si è premurato di prevedere un’adeguata formazione e acquisizione di competenze specifiche sui gas naturali da parte degli installatori e dei manutentori di impianti.

Nel tempo verrà progressivamente ridotto l’uso dei gas fluorurati per proteggere l’ambiente e diminuire l’impatto sul clima. Chiaramente, i produttori si sono organizzati tempestivamente e stanno cercando di implementare soluzioni alternative e commercializzare prodotti non soggetti a restrizione. Questo grazie all’adozione di refrigeranti a bassissimo GWP e ODP come R290 e R600a.

R290 e R600a sono sicuri oppure no?

Di fatto, se si utilizzano le più recenti tecnologie e strumenti a disposizione degli impiantisti e se si seguono in modo scrupoloso le norme di sicurezza previste, i rischi residui sono minimi. Diventa però fondamentale, per i tecnici, conoscere nel dettaglio le caratteristiche d’uso di questi gas. Sì perché alcune procedure per l’installazione e la manutenzione degli impianti sono differenti rispetto a quanto sono abituati a fare con i gas fluorurati.

Per questa ragione, Afor ha pensato a un corso dedicato. Prevede 8 ore di teoria (in videoconferenza sincrona) e 8 ore di pratica (in presenza) unendo alle basi teoriche un taglio operativo. Il docente ha così modo di ripercorrere con i partecipanti tutte le operazioni di corretta installazione, manutenzione e riparazione di impianti contenenti gas R290 o R600a.

Il corso non è obbligatorio, per ora

Al momento il corso non è obbligatorio. La proposta di Afor, però, vale come aggiornamento FER per ottemperare all’obbligo di formazione in scadenza il 31/12/25. E anche per tutti coloro che ancora non si sono aggiornati nel triennio in corso. Scopri il CORSO INSTALLAZIONE E MANUTENZIONE DI IMPIANTI CON GAS R290 – R600a.