Caratteristiche dei gas R290 e R600a
Il gas R290, conosciuto comunemente come propano, è oggi molto utilizzato nelle pompe di calore di ultima generazione e anche come refrigerante all’interno di impianti industriali e domestici. Si tratta di un gas naturale ad alta efficienza energetica, composto da carbonio e idrogeno. Come abbiamo sottolineato ha un basso impatti ambientale. Il suo GWP (dall’inglese Global Warming Potential), pari a 3, è poco al di sopra di un altro gas naturale, l’anidride carbonica, più difficile però da usare. Al basso GWP si aggiunge anche un ODP (Ozone Depleting Point) uguale a zero, altro elemento importante quando si valuta l’impatto di un gas sul clima e si opta per la scelta di un refrigerante piuttosto che di un altro.
Il gas R600a è una forma isomerica del butano, chiamato anche isobutano. Stiamo sempre parlando di un idrocarburo. Viene usato principalmente nella refrigerazione domestica di frigoriferi e freezer. Si tratta di un gas ecologico che a bassi consumi energetici affianca buone prestazioni e vanta anch’esso GWP pari a 3 e ODP pari a 0.
Per riassumere, i gas R290 e R600a contribuiscono in modo estremamente ridotto all’effetto serra e non danneggiano lo strato di ozono.
Cosa rappresentano GWP e ODP
Ricordiamo velocemente cosa sono GWP e ODP e come si valutano. Il GWP è il potenziale di riscaldamento globale ed esprime con un valore numerico il contributo all’effetto serra di un gas, in relazione all’effetto dell’anidride carbonica, il cui potenziale di riferimento è pari a 1. Il GWP viene calcolato sulla base di uno specifico intervallo di tempo, che può essere di solito 500, 100 o 20 anni.
L’ODP, invece, è il valore relativo di degrado della fascia di ozono che un gas o più in generale un composto chimico può causare. Lo standard di riferimento è il triclorofluorometano (R-11), a cui è attribuito un valore di ODP pari a 1,0. In particolare, il valore del potenziale di eliminazione dell’ozono associato ad una sostanza è pari al rapporto tra la perdita di ozono per la sostanza in esame e la perdita di ozono prodotta da una uguale massa di triclorofluorometano.
R290 e R600a sono sicuri oppure no?
Di fatto, se si utilizzano le più recenti tecnologie e strumenti a disposizione degli impiantisti e se si seguono in modo scrupoloso le norme di sicurezza previste, i rischi residui sono minimi. Diventa però fondamentale, per i tecnici, conoscere nel dettaglio le caratteristiche d’uso di questi gas. Sì perché alcune procedure per l’installazione e la manutenzione degli impianti sono differenti rispetto a quanto sono abituati a fare con i gas fluorurati.
Per questa ragione, Afor ha pensato a un corso dedicato. Prevede 8 ore di teoria (in videoconferenza sincrona) e 8 ore di pratica (in presenza) unendo alle basi teoriche un taglio operativo. Il docente ha così modo di ripercorrere con i partecipanti tutte le operazioni di corretta installazione, manutenzione e riparazione di impianti contenenti gas R290 o R600a.
Il corso non è obbligatorio, per ora
Al momento il corso non è obbligatorio. La proposta di Afor, però, vale come aggiornamento FER per ottemperare all’obbligo di formazione in scadenza il 31/12/25. E anche per tutti coloro che ancora non si sono aggiornati nel triennio in corso. Scopri il CORSO INSTALLAZIONE E MANUTENZIONE DI IMPIANTI CON GAS R290 – R600a.